L’impronta che ogni azione umana imprime sul pianeta è sempre più oggetto di attenzione da parte dei governi, dei media e degli operatori economici. Ma anche dei singoli consumatori, che in molti casi decidono quotidianamente di agire in maniera responsabile e rispettosa degli effetti del proprio agire sul pianeta. I campi in cui questa affermazione trova concretezza sono davvero numerosi. E il primo è ovviamente quello energetico, ma non l’unico.
Le città stanno diventando sempre più attente alla qualità della vita, di cui l’ambiente (l’aria e l’acqua in particolare) è certamente uno dei parametri. Le case degli italiani, inoltre, sono sempre più efficienti in ogni loro aspetto e in questo una spinta determinante l’ha avuta l’obbligo della classificazione energetica nelle operazioni di compravendita.
Gli infissi (porte e finestre) sono più efficienti, in grado di ridurre l’impatto del caldo d’estate e del freddo l’inverno, contenendo all’interno dell’abitazione il prodotto degli impianti di riscaldamento e raffreddamento domestico. Questi ultimi, poi, grazie anche alla tecnologia, sono sempre più performanti. Mentre le lampadine (anche in questo caso le normative hanno avuto un ruolo importante nella svolta) rimangono in prevalenza a luce calda, ma con una quota crescente del neon. Ancora: gli elettrodomestici – tutti – fanno le stesse cose che facevano 20 anni fa (ne fanno di più e meglio, a dire il vero), ma consumano molta meno energia di prima. Questo discorso vale per le lavatrici e le asciugatrici, ma non solo.
ANCHE L’ARREDAMENTO D’INTERNI E’ SEMPRE PIU’ ECOLOGICO
A questo trend – per fortuna ormai inarrestabile – si somma un mutamento nei comportamenti individuali. I consumatori sono più attenti a ciò che acquistano, all’impatto della produzione sull’ambiente, agli imballaggi. Il costante aumento della quota di mercato degli alimentari bio è solo una delle tante dimostrazioni di questo assunto. Non l’unica. Il must dell’eco-compatibile, ormai, riguarda sempre più anche gli interni, con scelte come la carta da parati ecologica, gli ecotessuti per i divani invece della pelle e via dicendo.
Le carte da parati, in questo contesto, sono un esempio emblematico. Nei decenni scorsi il parametro principale era quello estetico. Si guardava molto alla forma e molto alla sostanza, intesa come qualità dei materiali e alla resistenza delle colle. Oggi questo non basta più e i clienti sono attenti anche all’impatto della loro scelta, tanto da preferire sempre di più ai “tradizionali” composti plastici le carte ecocompostabili, realizzate attraverso materie prime vegetali e senza agenti chimici collanti, carte ricavate da fonti rinnovabili e tavolta biodegradabili al 100 per cento. Un piccolo esempio, ma che dimostra come anche l’arredamento d’interni stia diventando sempre più ecologico.