Spese notarili per l’acquisto della prima casa: casistiche e calcoli

Una delle voci da tenere in considerazione quando si vuole comprare un’abitazione sono senza dubbio quelle relative al rogito, cioè all’atto vero e proprio di compravendita

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Una delle voci da tenere in considerazione quando si vuole comprare un’abitazione sono senza dubbio quelle relative al rogito, cioè all’atto vero e proprio di compravendita che sancirà il passaggio della proprietà dal venditore al compratore. Anche se non sono di entità trascurabile, capita spesso che le spese notarili per l’acquisto della prima casa non vengano debitamente prese in considerazione da chi si sta accostando a questo investimento, anche perché in effetti le spese sono molte, così come le incombenze di cui occuparsi.

Innanzitutto, mettiamo subito in chiaro che stiamo parlando di spese notarili per l’acquisto della prima casa, il che è importante perché sono notevolmente inferiori rispetto a quelle per una seconda casa: una differenza fondamentale, che può giungere anche a diverse migliaia di euro e non è dunque da prendere sottogamba.

Detto questo, prima di prendere in considerazione le spese vere e proprie, vediamo però cosa si intende per prima casa:

  • non è la prima casa che si compra, ma l’abitazione principale della famiglia: se anche comprassi per la prima volta in vita mia una casa, ma non stabilissi lì la residenza, non sarebbe considerata prima casa;
  • vi devo appunto stabilire la residenza della famiglia;
  • non devo avere altre abitazioni comprate con le agevolazioni per la prima casa (in questo caso, dovrei vendere l’abitazione precedentemente acquistata prima di comprare quella nuova o comunque nel tempo massimo di un anno);
  • non devo possedere a qualsiasi titolo altre abitazioni (anche non acquistate come prima casa, quindi avute in donazione, acquistate normalmente ecc.) in tutto o in parte nello stesso Comune nel quale si sta comprando l’abitazione come prima casa.

Questi i requisiti principali per ottenere le agevolazioni previste dalla legge, ma il consiglio è naturalmente sempre quello di rivolgersi a un professionista come il Notaio che ci può essere di grande aiuto.

Le agevolazioni diminuiscono le spese notarili per l’acquisto della prima casa

Una volta stabilito cosa si intende come abitazione principale, vediamo dunque le spese notarili per l’acquisto della prima casa che, come detto, ha diritto per legge ad alcune importanti agevolazioni. Il primo distinguo che dobbiamo fare è rispetto al venditore.

Se compriamo da privato, da azienda o da impresa costruttrice dopo 5 anni dai lavori di costruzione o di ristrutturazione, le spese notarili consisteranno in imposta di registro del 2% del valore catastale (desumibile dalle schede catastali dell’immobile), 50€ di imposta ipotecaria e 50€ di imposta di registro. Oltre a tasse e imposte, dovremo naturalmente prevedere il costo del Notaio, per il quale non esistono (sono state attive solo per un periodo) tariffe fisse: per conoscere l’onorario del Notaio e le altre spese ad esso collegate è necessario chiedere un preventivo al professionista cui si vuole rivolgere. Ricordiamoci che, se abbiamo anche chiesto un mutuo alla banca, gli atti notarili che dovremo sottoscrivere sono due.

Se invece stiamo comprando da impresa costruttrice prima che siano passati cinque anni dalle opere di costruzione o ristrutturazione, le spese notarili per l’acquisto della prima casa saranno molto diverse. Se infatti non cambia il discorso relativo all’onorario del Notaio e al costo degli atti in sé, per quanto riguarda tasse e imposte dovremo versare 50€ di imposta catastale, 50€ di imposta ipotecaria e 50€ di imposta di registro.

Attenzione però: in questo caso (a differenza del precedente) sarà dovuta l’Iva pari al 4% del costo di acquisto dell’abitazione, che va versata all’impresa da cui compriamo e non al Notaio.

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